Caso Equalize, Lo Presti contro Fontana. Il governatore lombardo: “Accuse che mi fanno sorridere”

La reazione prima è quella del sorriso: “E' una cosa che mi fa sorridere, comunque ognuno è libero in questo paese di dire le cose che ritiene di dire”. Poi, il contrattacco: “Se farò denuncia contro di lui? Penso di sì, anche se non se intraprendere un’azione di questo genere”.
Il governatore lombardo Attilio Fontana reagisce così alle accuse che l’ex presidente della Milano-Serravalle Beniamino Lo Presti lancia, ovvero quello di essere stato lui il “mandante politico” dei cyber-spionaggi fatti dalla società Equalize di Enrico Pazzali, l’ex presidente della Fondazione Fiera Milano. In un articolo de Il Fatto Quotidiano, allora, Lo Presti – già da qualche mese non più alla guida della concessionaria autostradale controllata dalla holding Fnm, a sua volta con azionista di maggioranza la Regione Lombardia – sostiene che gli accessi abusivi ai suoi danni fatti, secondo la ricostruzione della procura, dalla società Equalize, avrebbero nel numero uno di Palazzo Lombardia una sorta di ‘mandante’ politico.
Un’ipotesi di fronte alla quale Fontana scuote la testa: “La cosa divertente è che io non l'ho mai conosciuto, come lui stesso riconosce, e quindi vorrei capire perché dovrei chiedere un dossier: quale sarebbe il motivo per chiedere un dossier sul signor Lo Presti? Non so, dovrebbe spiegarmelo”, le parole del governatore leghista. Che, per questo, non esclude un’azione legale contro l’ex presidente della Milano-Serravalle.
In una conversazione del luglio 2024, secondo quanto ricostruito dai magistrati milanesi, Fontana e Pazzali (il manager è stato a lungo molto vicino al governatore) parlano proprio di Lo Presti: sul piatto c’è la questione della nomina (all’epoca ancora da fare) del prossimo ad di Trenord. Di fronte allora all’ipotesi di scegliere per il ruolo Lo Presti, entrambi sono netti: “Così cade la giunta”.
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